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Oh, fantastico.
Che servizio! E' come stare al Ritz, eh?
Posso solo cambiare quello che devo dire, leggermente?
Mi chiamo Terry Pratchett, e di mestiere scrivo romanzi fantasy.
Ho sessantadue anni, e tre anni fa...mi č stato diagnosticato il morbo di Alzheimer.
Talvolta, in special modo quando mi sento depresso, temo ciō che il futuro puō avere in serbo per me.
Tuttavia mi viene in mente che, in tempi moderni come questi, un uomo non dovrebbe avere paura per questo genere di cose.
Sto parlando di suicidio assistito, il quale č al momento pratica illegale in Gran Bretagna.
Ciō a cui assisterete...
...potrebbe rivelarsi difficilmente sopportabile, ma io ritengo sia di fondamentale importanza.
Le persone che incontrerō in questo documentario stanno, come me d'altronde, considerando la propria morte.
E' possibile per un uomo come me, o come voi, disporre in modo tale da ottenere la morte desiderata?
La vita in compagnia dell'Alzheimer č, per ora, piena di piccoli ma imbarazzanti imprevisti.
Sono in grado di dimenticare il vostro nome nel momento esatto in cui lo pronunciate:
questo perché ho dei problemi con la memoria a breve termine e non ho intenzione di fare alcuna battuta.
Qualche anno fa ho perso la capacitā di battere a macchina.
Ora conto sull'aiuto del mio assistente, Rob, che segue i miei dettati.
Sto per completare la prima parte della stesura del romanzo.
- Credo che sia il trentottesimo del Mondo Disco. - Sul serio?
- Giā. Accidenti.
Si chiamerā "Snuff" [tabacco da fiuto],
proprio come il buon vecchio...anzi, credo di averne anche un po' qui.
Ma so che arriverā il giorno in cui le parole mi abbandoneranno.
Quando non sarō pių in grado di scrivere i miei libri, non sarō pių certo di voler continuare a vivere.
Voglio godermi la vita fino a quando potrō continuare ad apprezzare il sapore dei suoi frutti.
Dopodiché vorrei morire. Ma non ho ancora idea del come e del quando.
Molte persone in questo paese sono contrarie al suicidio assistito,
per via di questioni religiose, morali, o addirittura pratiche.
Temono che cosė facendo si possano aprire le porte al sistematico genocidio di chi č pių vulnerabile.
Come č possibile garantire un sincero consenso?
E cosa succede, invece, alle persone vicine a chi sceglie di andarsene?
E' una faccenda delicata; eppure la mia malattia mi porta, come minimo, a valutare tutte le opzioni.
Voglio vedere in cosa consiste essere aiutati a morire.
Ho deciso di cominciare andando a fare la conoscenza di un uomo affetto da sclerosi laterale amiotrofica. Una malattia terminale.
Aveva preso contatti con "Dignitas", un'organizzazione in Svizzera che si offre di aiutare a morire per un costo.
- Salve! Buongiorno! - Terry Pratchett. - Christine Smedley. Entrate pure.
Grazie.
- Vi presento mio marito, Peter Smedley. - Signor Pratchett. - Come sta?
E' un piacere conoscerla.
Mi perdoni se...non mi alzo in piedi.
Ci mancherebbe, scusi io se mi siedo!
- Desidera una tazza di tč? - Volentieri.
Sono affetto da SLA, pensavo che sarei a malapena arrivato a festeggiare il mio compleanno questo gennaio, ma...
Il decorso della malattia č la cosa peggiore. Inoltre, sapere che mancano le cure adatte, insomma... - Certo.
Le mie condizioni stanno peggiorando a tal punto da farmi sentire il bisogno di recarmi alla Dignitas abbastanza presto.
- Quindi, hai contattato la Dignitas quasi subito? - Si.
- Non č il genere di male al quale si vorrebbe assistere fino alla fine. - Senz'ombra di dubbio.
E' una cosa orribile, indecente...
e...vedo la Dignitas come una sorta di via d'uscita, in realtā...
che possa assistermi, e liberarmi da tutto questo.
Mi da come l'impressione...
...di poter volarne via. Da una bella sensazione.
Non potrei mai prendere decisioni importanti senza il parere di mia moglie.
Lei cosa pensa riguardo alla determinazione di suo marito?
Noi di solito discutiamo, ma non deve per forza ottenere la mia approvazione per fare ciō che desidera.
In teoria, almeno, č come se ponesse lei e sua moglie di fronte a un rischio legale.
E' l'ultima cosa che voglio. Ho deciso di non prendere nessuna decisione definitiva finché non sarō in svizzera,
dove saremo completamente al di fuori della giurisdizione inglese.
Il notaio ha detto: "se la signora Smedley l'accompagnasse
sarebbe contro la legge e rischierebbe almeno quattordici anni di reclusione."
Allora Peter ha risposto: "Se questo č negli interessi della societā,
sono certo che la signora Smedley non avrā problemi a farsi incarcerare."
E' tutto cosė ridicolo.
Sono stata undici settimane al capezzale di mia madre, in terapia intensiva, in un ospedale del Sussex,
e lei continuava a guardarmi facendomi questo gesto.
Mi fece molto effetto.
Non permetterei mai che il mio cane, o il mio gatto vadano incontro a una morte ignobile e dolorosa.
E non voglio che lui soffra per la paralisi e la conseguente costrizione in un letto,
quindi sono solidale, in effetti.
Penso sia una soluzione migliore, piuttosto che arrivare a tutti i costi alla fine.
Ciō che mi preoccupa della Dignitas...
č che possa assomigliare a una specie di negozio al dettaglio.
- Entri normale, ed esci sotto forma di urna funeraria. - Giā.
- Non suona granché bene. - C'č qualcosa di ripugnante in tutto questo.
- Come una catena di montaggio. - Davvero.
- Forse č ad un passo dalla parola "nazista". - Si, e...
Ma non voglio riferirmi alla Dignitas, nello specifico.
Magari per il fatto che sono tedeschi... oddio, non sono cose da dire.
- Sono svizzeri, in realtā. - Si, ma svizzeri tedeschi!
- Quando parli con loro sembrano cosė...teutonici!
- Ha voglia di fare un giro per la casa? - Oh si, vediamo un po'.
- Qual č l'attivitā di famiglia? - Conserve.
Smedley. Mettiamo tutto in scatola.
Frutta, verdura, piselli... Siamo stati i primi
- Siete quelli della "Smedley" ? - Si.
Devo aver mangiato un'infinitā di vostri prodotti.
Questa č l'auto di mio marito. Si č fatto fare un modellino.
Guidava questa, la prima volta che ci incontrammo.
Lui possedeva aeroplani in Rhodesia, da dove vengo io.
Ma anche mio padre ne aveva, perciō avemmo tanto di cui parlare.
Peter mi disse: "vuoi provarla?"
e io risposi: "certo, altroché, sembra divertente!"
Quella non era un'auto da guidare, era un'auto da possedere e basta.
Era un'auto per "acchiappare", non so se mi spiego!
- E ha funzionato! - Anche molto bene!
Cammini per la loro casa, e ogni cosa brilla e scintilla.
Una quantitā impressionante di oggetti collezionati nel tempo,
tra cui una collezione di vini per la quale avrei ucciso.
Ti viene da pensare che hanno tutto quello che desiderano.
Si, che magari hanno qualche problema, ma che d'altro canto i soldi non gli mancano.
Perciō, per quale motivo dovrebbero considerare il suicidio assistito?
- Ti porto vicino alla parete.
- Quanta roba. - Fanno porzioni molto generose. - Davvero.
Mi č capitato di cadere, una o due, alcune settimane fa,
e scoprire di non riuscire nemmeno pių ad alzarmi.
Penso al momento in cui non potrō pių rischiare di attendere.
Ecco il motivo principale della mia decisione.
Lei sembra affrontare la questione con molta flemma. Ma anche lei, signora Smedley.
Se cominciassimo ad essere emotivi, crolleremmo. Ci impegniamo molto nel mantenere un atteggiamento positivo.
Non siamo cosė forti.
Anzi, penso che siamo abbastanza vulnerabili, oltre la facciata.
E se, una volta lā, Peter dicesse: "ho cambiato idea, non lo voglio pių fare",
non ci sarebbe alcun problema, torneremmo a casa.
Si, si.
- Oh, aspetta. - Sarei altrettanto felice di stringerle la mano da seduto, glielo dico.
Preferisco stare in piedi, finchč posso.
Ok. Eccoti il bastone.
Grazie.
Ora, riuscissi anche a girarmi, sarebbe splendido.
E' stato un vero piacere incontrarla, Terry.
E' stato molto istruttivo, signore.
- Anche per lei, cara. - E' stato un piacere. - Posso darle un bacio.
- Alla francese o alla inglese? - Oh! Continuiamo pure, c'č tanta Europa!
Mi colpė la ragione per cui Peter aveva deciso di recarsi alla Dignitas, tra l'altro con un certo anticipo:
voleva proteggere sua moglie.
La legge che regola il suicidio assistito non č espressa molto chiaramente.
Se aiuti qualcuno a suicidarsi...
...potresti essere processato.
Se il gesto venisse compiuto per amore, o per compassione, un tribunale ne terrebbe conto.
Tuttavia, rimarrebbe illegale.
In centro-europa, le cose si fanno in modo diverso.
Il Belgio ha legalizzato il suicidio assistito nel 2002.
Oggi incontrerō la vedova di Hugo Claus,
un autore belga molto popolare.
Hugo si avvalse del suicidio assistito.
Aveva contratto l'Alzheimer.
- Salve. - Salve.
Piacere di conoscerla.
- Prego, entrate. - Grazie mille.
Un giorno mio marito si accorse che c'era qualcosa che non andava.
- All'inizio cercō di nasconderlo. - Si.
Me ne accorsi, ma cercai di non farci caso.
- Si comincia con le tante piccole scuse, no? - Esatto, si.
- Inizi a dire "capita a tutti di perdere le chiavi dell'auto"... - Si.
- Ma non capita a molti di perdere direttamente l'auto.
Cosa fu ad aiutarlo a capire che c'era qualcosa che non andava?
Incominciō a mischiare le parole.
Dato che il suo lavoro consisteva proprio nell'uso delle parole, questo lo spaventō tantissimo.
Ricordo che mi disse: "se davvero ho l'Alzheimer, non voglio vivere fino alla fine.
Metterō fine a me stesso."
Ma volle scrivere ancora un libro.
Disse che avrebbe preso la decisione soltanto dopo aver concluso il libro.
Finché lavori a un libro, tiri avanti in qualche modo!
Ma non potč terminare il libro. Non ne aveva pių la capacitā.
- Era con lui, quando č morto? - Si, andammo in ospedale.
Ricordo che portai una bottiglia di ottimo champagne
e alcune sigarette, nonostante fossero vietate. Ho pensato sentisse il bisogno di fumare un'ultima volta.
Quando la sigaretta si concluse e finimmo di parlare,
lui disse: "credo di volere stendermi."
Mi stesi accanto a lui e lo abbracciai.
Iniziai a cantare, e lui mi seguė, e...
...morė cantando.
Proprio cosė.
Mi capita di ripensarci, ovviamente, e mi rende triste,
ma, in qualche modo, felice per mio marito.
E' brutto, perché mi manca tantissimo.
Fu cosė intenso, e accogliente.
- Per quale motivo la gente ne č contraria? Non capisco. - Certo.
- Posso ringraziarti moltissimo e darti un bacio? - Ti auguro tanta fortuna. - Grazie.
- Penso di averne bisogno una discreta quantitā.
- Mi ricorderō di te. - Anche io.
Che donna straordinaria.
Non saprei descrivervi quanto č stato bello parlare con lei.
Mia moglie non si ribellerebbe a una mia eventuale scelta.
Preferirei...
Si, č il massimo che posso dire senza cominciare a ripetermi.
Mia moglie non apprezza molto l'idea del suicidio assistito, e preferisce non parlarne direttamente.
E' pragmatica, come me.
E come me, teme alcune cose legate a questa pratica.
Credo che mia moglie preferirebbe prendersi cura di me fino alla fine.
Per alcuni l'alternativa al suicidio assistito consiste nel recarsi in una casa di cura per malati terminali.
Mi ci sono recato per conoscere un uomo che, come Peter, č affetto da sclerosi laterale amiotrofica.
A differenza di Peter, perō, ha preferito continuare a vivere assistito dalla clinica.
- Ciao Mick! - Ciao! Come va?
- Sei un tassista, vero? - Si. - Eri.
- Lo sono ancora, nella mia testa.
- Sono imbattibile. - Giri ancora per Londra, nella tua testa?
Oh si. Dimmi dove vuoi andare.
Vorrei andare al club Athenaeum, per favore.
- Woolwich Road. - Si.
Greek Bridge.
- Jamaica Road, Tower Bridge... - Arrivando da...si.
- Gių per l'Embankment, il club č sulla sinistra. - Esatto.
- Ventotto e cinquanta, grazie.
Hai molti bei ricordi?
Ne ho milioni.
Io no, non pių.
Stanno scomparendo a una discreta velocitā.
Mi č capitato di pensare: "be', adesso non č che mi senta tanto male"
Infatti, stai benissimo, come me.
Penso che il pių grande complimento che puoi ricevere sia quando la gente viene da te e dice:
"Hai la SLA da sette anni e mezzo? Ma ti vedo cosė bene!"
Io sostengo il suicidio assistito.
Credo che tu debba avere il diritto, se la tua famiglia č d'accordo e tu pensi sia la cosa migliore da fare,
in tal caso dovresti avere il diritto di farlo.
Ma vorrei dire alla gente...
tra l'altro ho avuto alcuni contatti con la Svizzera,
prima di arrivare in questa casa di cura. - Si.
Perō, quando ho provato a vedere le cose in maniera un po' pių positiva...
...ho pensato: "proviamo a fare un altro giro di giostra".
- E mi ritengo fortunato, perché c'č l'ospedale che mi assiste. - Giā.
- E' quello che mi ha salvato.
Fu l'ospedale a venirmi incontro. Perciō, una cosa che dovresti sempre dire a te stesso é:
"Ma si, forza, proviamo ad andare avanti ancora un po' ".
"Fatemi vedere cosa sapete fare per aiutarmi".
E poi...quand'č la "fine" ? Noi lo sappiamo?
Quand'č che potresti dire, Terry, di essere arrivato vicino alla fine?
Non essere pių in grado di dettare al mio collaboratore,
- non essere pių in grado di fare lo scrittore. - Oh, si, certo.
Non essere pių in grado di comunicare.
Chiunque decidesse di andarsene...
...dovrebbe avere la possibilitā di farlo serenamente.
Lei crede che la gente non muoia pacificamente, qui?
Non voglio essere un peso per mia moglie.
Sua moglie potrebbe volerlo fare di spontanea volontā.
Lei dice di si, ma...
- Perché non le crede? - No, no.
Lei dice che lo farebbe, e io le credo.
Ma credo di conoscere meglio l'Alzheimer e le sue conseguenze rispetto a mia moglie.
Noto la cosa che accomuna Peter e Mick:
entrambi hanno fatto la loro scelta, e ritengo sia importante.
Dovremmo tutti avere possibilitā di scelta.
Eppure, tristemente, esistono persone che sentono di non avere alcuna libertā di scelta.
In Inghilterra, se desideri morire senza rimanere nelle cure di qualcuno,
la tua unica opzione...
...č il buon vecchio suicidio fai-da-te.
Da giornalista, mi č capitato di trovarmi di fronte a casi di suicidio,
cosa che posso permettermi di sconsigliare a chiunque avendo assistito alle ripercussioni di alcuni di essi.
Ho fatto la conoscenza di un uomo che ha affrontato quei pensieri bui e pericolosi
che posso presentarsi vivendo con una malattia dolorosa e incurabile.
In questo caso, la sclerosi multipla.
- Salve? - Salve. - Tu devi essere Andrew.
- Come stai, Terry? - Io bene, tu?
Chiedo scusa, non č una cosa alla quale si puō essere molto abituati -
Terry Pratchett che gira per il tuo salotto.
- Quanti anni hai, Andrew? - Quarantadue.
- Quando hai contratto la...MS, giusto? - Si, esatto.
Ho avuto i primi sintomi durante gli anni novanta,
ma la diagnosi ufficiale č stata nel 2003.
La maggior parte delle mattine mi alzo dal letto semplicemente cadendo.
Nei giorni peggiori non posso fare altro che strisciare da una camera all'altra.
Se devo immaginare il futuro, non posso fare altro che pensare al peggioramento.
E' come camminare per un corridoio, privo di porte, che diventa sempre pių stretto.
- Come avessi sempre meno spazio per muoverti. - Si.
Non posso, e non voglio, vivere la vita in queste condizioni.
Hai considerato altre opportunitā?
Ho giā tentato e dubito di voler cambiare idea.
- Hai tentato di ucciderti? - Si.
Quante volte?
...due.
In che modo?
Va bene...una volta ho preso l'equivalente di tre mesi di morfina, in capsule.
Una quantitā che avrebbe steso un elefante, in veritā.
Stranamente perō non fece effetto,
a parte mettermi al tappeto per cinque giorni filati.
Quando ho aperto gli occhi, la prima cosa che mi č passata per la testa č stata:
"E che ca..." Solo totale frustrazione.
Arrivi al punto da voler lasciar fare questo lavoro ad altra gente,
pagandola in modo che lo faccia, e lo faccia per bene.
Vorrei che la mia morte fosse comfortevole,
senza dolore, relativamente.
E penso, in tutta sinceritā,
"perché non dovrei?"
Pensi che ci andrai?
Ehm, si.
- Ho giā un appuntamento, č tutto deciso. - Proprio il giorno?
- Esatto, IL giorno.
Quando ti recherai alla Dignitas?
Questa domenica.
Insomma, vado lā e incontro... ...incontro questo ragazzo.
Mi ha sconvolto.
Vorrei che ci fosse pių tempo a disposizione per conoscere Andrew.
E' una persona piacevole.
A chiunque volesse tentare di convincerlo di non farlo,
e gli chiedesse se ha valutato altre opzioni, e via dicendo...
Si arriva ad un punto dove si dovrebbe dire: "questa č una decisione personale,
appartiene solamente a lui; non significa che gli altri debbano fare lo stesso,
ma quella č la decisione che LUI vuole prendere."
Qualche giorno dopo ho scoperto che la coppia che avevo incontrato,
Peter e Christine, aveva prenotato un volo per la Svizzera.
La stessa settimana del giovane Andrew.
Ho deciso di seguirli, per scoprire da solo la veritā sul suicidio assistito.
Era dicembre. Poco prima di Natale.
L'auto fuori č quasi pronta, siamo pronti ad andare,
e mi sento davvero, davvero strano.
E' come se fosse la cosa pių strana del mondo,
andare da qualche parte a morire. Non sta in piedi.
Sono brave persone, e stanno andando in Svizzera a morire.
Sembra, anzi, E' la cosa peggiore del mondo. Suona cosė sbagliato.
Sin da quando iniziammo quest'odissea
tendo a svegliarmi la mattina, di solito verso le sette,
con la testa piena di domande.
Domande alle quali spero di ottenere presto risposta.
"La Dignitas č stata fondata nel 1998 da Ludwig A. Minelli,
un avvocato svizzero". Non lo sapevo.
Qual č quel termine che hai detto che usano?
"Il 21% delle persone che hanno ricevuto un trattamento per il suicidio assistito dalla Dignitas
non avevano malattie degenerative o mortali, ma una sorta di 'stanchezza di vivere' ".
Cosa fai, con una persona che č assolutamente determinata a porre fine alla propria vita,
anche se appare forte e in buona salute?
Di chi č la tua vita?
La Svizzera č l'unico paese al mondo nel quale gli stranieri possono entrare per essere aiutati a morire.
- Signor Minelli. - Terry, č un piacere conoscerla.
Per circa diecimila sterline, l'organizzazione no-profit del signor Minelli
fa tutto il necessario per porre fine alla tua vita senza ripercussioni.
Questo include la cremazione, o il trasporto della salma fino a casa.
Negli ultimi dodici anni hanno aiutato a morire oltre millecento persone.
Minelli č una figura controversa persino in Svizzera.
Cosa faceva, prima di mettersi in affari col dio Ade?
Conobbi la Convenzione Europea per i Diritti Umani,
quell'evento cambiō la mia vita.
L'articolo otto č dedicato all'autodeterminazione dell'uomo.
Un vero e proprio diritto di morire, intende?
Un vero e proprio diritto, si.
Anche quando non sono affetti da una malattia terminale o degenerativa?
Anche quando hanno soltanto una "stanchezza" di vivere? - Sa, il diritto all'autodeterminazione...
...dovrebbe includere anche il diritto di poter prendere una decisione riguardo la propria fine.
Questo č il nostro archivio.
I file bianchi sono riservati ai nostri soci ancora in vita.
Un buon 70% di loro quasi sicuramente non richiamerā, nonostante il ricevimento dell'ok iniziale.
Sapere che puoi fare una cosa...
...spesso porta a non farla.
Si.
Sapere che hai la possibilitā di andartene puō darti forza.
Il signor Minelli mi ha portato a circa venti minuti di macchina fuori Zurigo,
all'appartamento dove i soci della Dignitas vanno a morire.
Si vedono le alpi, con la neve fresca.
Per molti, questo sarā l'ultimo viaggio.
Ho portato anche del buon tč,
perché da buoni inglesi, ho pensato, vi avrebbe fatto piacere.
A casa mia ho una cinquantina di tč differenti,
quindi č una cosa per cui sono molto fedele,
anche se č l'unica forma di religione che accetto.
I cittadini svizzeri hanno la possibilitā di essere aiutati a morire nelle proprie case.
Ma per noi stranieri, questa casa azzurra č l'unico luogo dove possiamo farlo.
- Tazza di tč? - Mi piacerebbe molto, grazie.
Questa č una delle due camere dove puō prendere alloggio l'accompagnatore.
Sul letto, o sulla poltrona.
Qui abbiamo un'altra camera.
I soci che vengono qui incontreranno due addetti della Dignitas -
addetti, non dottori - che staranno con loro durante l'intero processo.
Talvolta ci capita di dover ospitare due famiglie, qui,
quindi abbiamo bisogno di due stanze diverse per i vari accompagnatori.
E queste due famiglie si incontrano?
Di solito no.
Perché non concludono contemporaneamente.
La persona che vuole morire
deve compiere l'ultimo atto volontario della sua vita...
...da solo.
Nessuna opposizione, nč depressione.
Cosicchč quella vita miserabile possa aver fine.
Ed ecco il giardino.
E' un posto molto sereno.
Per quanto possa esserlo una zona industriale!
Si, seguendo anche le disposizioni della corte federale svizzera,
le quali ci impongono di svolgere l'attivitā solamente in aree industriali.
Penso di capirli.
- Non nel mio vicinato! - Giā.
Non c'č niente di bizzarro, o anormale.
Nelle fabbriche accanto la gente continua a lavorare,
mentre qui la gente entra viva ed esce morta.
Il fatto che il signor Minelli pensi che chiunque abbia il diritto di ricevere il suicidio assistito
mi preoccupa, da inglese.
Non credo che mi piacerebbe vivere in un mondo dove chiunque possa morire, in qualsiasi momento,
per sfizio.
Forse esistono metodi migliori.
La sera stessa sono andato ad incontrare Peter e Christine, appena giunti a Zurigo.
- Devi bussare? - Non č il campanello, questo? - No.
Peter stava per essere visitato da un dottore per conto della Dignitas.
- Salve... - Buonasera.
Provi ancora ad alzarsi in piedi.
E' difficile senza aiuto, vero?
Si.
Devo...riuscire a trovare il punto d'equilibrio.
- Stia attento. - Temo che il pavimento non faccia molta presa.
La dottoressa doveva assicurarsi che Peter fosse in grado di intendere e di volere,
che comprendesse la serie di azioni che l'avrebbero portato alla morte.
Le č mai capitato di sentirsi depresso, durante il corso della malattia?
No, non sono quel tipo di persona.
Ho...ho...svariati sentimenti, a proposito di tutto questo.
Ma non credo di essere depresso.
Lei dovrā bere due liquidi differenti.
Dovrebbe essere giusto, si, credo che il primo serva ad accettare il secondo,
per via del pessimo gusto... - E' vero, si.
Altrimenti lo stomaco lo rigetterebbe subito,
come se sapesse che non fa bene al suo fisico.
Si, capisco.
Dopo circa dieci, quindici minuti sopraggiunge la morte, perché il suo corpo smette di respirare
e rimane privo di ossigeno. - Si, mi sembra giusto.
Una dolce liberazione. - Si.
Dovrebbe bere tutto in un colpo solo.
Non lo prenda a sorsetti.
Se ne beve solo qualche sorsetto, e poi lascia andare il bicchiere, non farā altro che addormentarsi.
- Dovrebbe berlo tutto intero... - In un colpo solo. - Esatto.
Potremmo avere due bicchieri? Cosė le faccio vedere.
Cerchi di chiudere bene la bocca.
Faccia un tentativo.
Perfetto.
Perfetto, non avrā alcun problema.
- Vorrei che ci riflettesse ancora, fino a domani. - Va bene.
Si prenda il suo tempo.
- Potrā rifiutarsi in qualsiasi momento. - Capisco.
L'altra persona che ho conosciuto in Inghilterra, il giovane Andrew,
era giā stato valutato da un medico e aveva giā ottenuto la prima luce verde.
Il suo decesso era previsto per l'indomani.
Cosė, era giunto il momento di salutarlo.
Ok, sono pronto. Tu?
- Andiamo a vedere Andrew. - Oh si, penso di essere prontissimo.
Va bene, andiamo.
Andiamo a salutarlo.
Sta per andarsene, se posso dire cosė.
Perché sta ancora abbastanza bene, e lui non ha pių voglia di aspettare.
Non dovrebbe morire ora. Non dovrebbe essere obbligato a farlo adesso.
Mi spiace per la sua famiglia, per aver scelto di farlo poco prima di Natale.
Proprio il momento peggiore.
Ha scelto cosė.
Ma dev'essere brutto, per le persone che lascia.
Avrā anche deciso di morire, ma dovrebbe pensare alle persone che gli vogliono bene.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa.
Si, Rob, potresti chiederglielo.
- Buonasera. - Buonasera.
- Sir Terry, come sta? - Io bene, e tu?
Giornata stancante.
Un giorno esisteranno protocolli ben studiati per conversazioni come questa.
Faranno dei bigliettini!
"Congratulazioni per la tua prossima...be', morte".
La cosa ironica č che durante questi pochi giorni mi sono innamorato di Zurigo.
Sai che te ne devi andare, ma poi ti cade l'occhio su quelle montagne e tutte le altre bellezze, e pensi:
"Ma devo proprio?"
Ce ne stiamo qui seduti, e tu dici quanto č bella Zurigo, ed č come:
"forza, dai, andiamo tutti a vedere il CERN!" - Giā.
Sembri ancora molto vitale.
Perché hai scelto di morire ora?
Ho avuto molti problemi recentemente, tra l'altro molto rapidi
e c'era una sincera paura che non fossi stato pių in grado di recarmi fin qui.
E' stato giā difficile cosė, e ho avuto la fortuna di essere stato accompagnato dai miei.
E non pensavo l'avrebbero fatto.
Ero sicuro non volessero...
Non avrei potuto chiedere a nessun'altro. Sarebbe stato orribile per loro,
chiedergli l'ultimo favore: "ehi, mi aiuteresti a uccidermi?"
Sei assolutamente sicuro che questo sia il capolinea?
E' ancora questo ciō che vuoi? - Oh si.
- Ne sei certo? - Mh, mh.
Il dado č tratto.
Cos'altro potrei dire?
Andrew mi aveva confessato che sua madre non era granché d'accordo con la scelta di andare a Zurigo.
Fu sorprendente poterla incontrare.
Siamo qui per aiutarlo.
Da madre, penso che tutto questo mi sconvolgerā parecchio.
Cosa avrei dovuto fare, strappargli il passaporto?
Sapete, qualsiasi cosa per costringerlo a restare.
Ma sarebbe un atto egoista, non un atto d'amore.
Io non sono per niente d'accordo con Andrew.
Penso sempre che domani č un altro giorno.
Per noi č cosė stressante, e doloroso...
...doverlo fare in un paese lontano da casa.
E domani dovrō tornarci, senza mio figlio,
ricevendone le ceneri appena sarā possibile.
Dobbiamo farcelo piacere per forza,
perché non possiamo sopportare l'idea di lui costretto a letto, nelle condizioni che gli prospettano.
Mi ci č voluto molto, molto tempo per capire che la sua condizione di vita ora č inaccettabile.
Le opinioni degli altri non hanno alcun senso.
E' una sua decisione, e credo sia giusta.
Credo che abbia fatto pių lei con questo discorso che io in tutto questo tempo.
Non era un discorso, era quello che sentivo qui.
Esatto, era proprio questo!
- Ci mancherā moltissimo, mi sentirō molto sola senza di lui. - Mancherā anche a noi.
- Ci rivedremo dall'altra parte. - Certamente.
Oggi un giovane sta per morire.
Abbiamo pensato ci volesse un drink. Ah, che roba!
Durante il nostro ultimo incontro mi ha dato la lista dei suoi album musicali preferiti.
Ciō che avrebbe sentito prima di morire.
"***" č molto bella.
Andrew sta morendo, penso stia accadendo ora.
Accidenti.
Ad Andrew. Avremmo preferito in Inghilterra.
Siamo andati a trovare Peter per la sua seconda e ultima visita,
per vedere se la dottoressa gli avrebbe dato l'approvazione.
Buongiorno!
- Buongiorno, signor Smedley. - Buongiorno.
Mi perdoni per il ritardo.
Quando vedo persone affette da queste malattie,
diventa difficile per me decidere se sia il momento adatto o meno.
Se dico no, non hanno altra scelta che tornare a casa. Non possono morire.
- Si, si, capisco.
Lei č l'unica persona che puō decidere quand'č il momento adatto.
- Lei č sicuro? - Assolutamente si, lo sono sempre stato.
Ha consultato anche sua moglie, o questa č una scelta unicamente sua?
No, č una decisione del tutto mia.
Mi avesse dato ascolto, avremmo rimandato a dopo Natale.
Paradossalmente č meglio cosė, per la persona che ha deciso di andare,
a differenza di chi lo assiste. - Giā.
Non voglio che muoia, ovviamente,
sento che sarā molto difficile per me.
Ma credo anche che sarā un sollievo per te.
- Lei vorrebbe che aspettasse. - Si.
Voglio dire, Peter č stato mio marito per quarant'anni,
perciō so che sarā molto doloroso.
Peter ha preso una decisione. Io invece resto incerto.
Il mio Alzheimer complica ancora di pių la situazione.
Ho deciso di chiedere alla dottoressa se un giorno sarebbe stata in grado di aiutarmi.
L'Alzheimer non č doloroso, almeno, per quanto mi č stato detto.
Non č doloroso per il corpo, ma č straziante per la mente.
Il grande problema dell'Alzheimer č che credi di sentirti relativamente bene, fino a un certo punto,
fino al vero punto di svolta.
Se si aspetta troppo si rischia di avere giā perso la piena capacitā mentale,
la capacitā di controllarla, e questo č fondamentale.
- Ora come ora, la mia mente č d'acciaio. - Si.
Ma l'Alzheimer alterna buoni momenti ad altri molto peggiori.
Lo so, ma supponiamo che qualcuno dica: "anche se ho perso la piena facoltā mentale,
vorrei lo stesso prendere la soluzione letale."
Non sarebbe in grado di berla da solo, giusto?
No, dovrebbero somministrargliela.
Bisognerebbe iniettarla.
Pensa che un dottore lo farebbe?
Io non lo farei.
Io consegno il veleno alla persona:
lui lo prende e decide per se stesso se berlo o no.
Ed č una cosa molto diversa dall'iniettarlo a qualcuno che non puō esprimere la sua opinione.
Credo che non sarei in grado di farlo.
Il problema di un malato di Alzheimer č che rischia di non essere pių in grado di esprimersi
nel momento in cui decide di ricevere il suicidio assistito.
Di conseguenza, i malati di Alzheimer potrebbero arrivare al punto di decidere di andarsene in anticipo,
rispetto a quella che potrebbe essere la vera necessitā.
Ho capito che la mia condizione non č dissimile da quella di Peter.
Ho chiesto a Peter e a Christine se avessi potuto assistere, il giorno successivo.
Hanno accettato.
Sto per assistere alla morte di un uomo.
Per sua volontā.
Buongiorno, Terry.
Vuoi darmi la tua borsa?
E' un posto piacevole, anche le persone lo sono.
Ma ciō che sta per accadere qui ha poco a che vedere con la medicina.
Un bel giorno d'inverno, in Svizzera.
Sembra tutto molto carino.
- Riesce a salire? - Si, penso di si.
Sono solo un po' stanco.
- Metta le gambe qui. - Si.
Vorresti del tč, o del caffč?
Prenderei un caffč, tesoro.
Peter, ti dispiace se ti chiederō, ripetutamente,
se sei sicuro di voler morire oggi?
Si, ne sono certo. Si.
Non riesco a credere a tutta questa tranquillitā.
Peter chiacchiera amabilmente, come se fosse a una festicciola.
Temo di avere poche speranze, sa, in generale.
- Purtroppo abbiamo molte scartoffie per lei. - Certamente.
Ne vuole una copia?
Mi dispiace per tutte queste firme, ma č necessario.
- Non c'č nessun problema, č pių che giusto. - Ok.
Pensi che dovrei prendere il primo...?
- E' una tua scelta, caro, fai come ti senti. - Si, si, č solo che credo di essere pronto.
- Quando sei pronto. - Si.
- Allora possiamo andare a preparare le gocce? - Si, grazie.
- Sarō di ritorno in un minuto. - Grazie mille, Erika.
Eccole.
- Queste sono per lo stomaco. - Si.
- Il sapore č buono? - Non č niente male.
- Non vuole un tazza di tč o qualcos'altro da bere? - No, grazie, ho giā bevuto.
Quello mi basterā.
Questo mi č sembrato abbastanza innocuo.
Il prossimo sarā...
Il Killer?
Giā.
Prendi uno di questi, con le pillole. Dimmi quale vuoi.
- Non penso cambino tanto. - Una pralina?
I blu sono sempre buoni.
- Questo qui? - No, questi due.
Non le praline?
Da quant'č che siamo qui?
Un quarto d'ora, mi sembra avessi detto.
Dieci minuti in pių. Venticinque.
Strano, come il tempo sembri scorrere diversamente in base alle occasioni.
Non che abbia tutta questa fretta, ero solo...
...interessato a quanto tempo avevamo giā passato qui.
Aiutami a spostare il piede, lė. Ecco.
Grazie.
- Devo allontanarmi? - No.
No, io ti vorrei....se non ti dispiace.
Non dovrebbe stare lontana da lui.
A meno che lei non lo voglia.
No, č che non voglio sembrare che lo stia assistendo, o cosa.
Non penso sia il caso.
Peter Lawrence Smedley, sei certo di voler assumere questa sostanza,
che ti farā prima addormentare, poi morire?
Si, ne sono certo. E' quello che intendo fare.
Ti consegno la sostanza. Sei sicuro di volerla assumere? - Sono sicuro.
No, prenda il cioccolatino.
Che gusto disgustoso.
- Peggio di quello prima? - Si.
Abbastanza.
- Addio, Peter. - Addio Erika.
Grazie per esserti presa cura di me.
Ci mancherebbe.
Vorrei ringraziare anche tutti voi. Grandi professionisti.
- Terry... - Addio, Peter. - E' stato un onore.
Mia moglie sta per mettermi a dormire giā solo massaggiandomi la mano.
- Sii forte, cara. - Lo sarō.
Si rilassi.
- ...acqua. - No, no, niente acqua.
Ora sta dormendo molto profondamente.
Nessun dolore.
Sta russando, dorme profondamente. Non č pių cosciente.
Presto smetterā di respirare, e infine cesserā il battito cardiaco.
- Stai bene, Terry? - Sto bene.
Per quello che vale!
E' quello che desiderava.
- Era pronto ad andare. - Si.
Ora puō piangere, se vuole.
Si sfoghi, l'aiuterā.
Lasci andare tutto.
Non so se riesco.
E' incredibile che abbia assistito alla morte di qualcuno.
Sto bene, si.
Sua moglie si sta giā affaccendando per organizzare qualcosa.
Posso capirne bene il motivo.
Posso dirti che mi ha molto impressionato?
E' stato splendido.
Grazie, Terry.
Come sua moglie...mi fa sentire orgoglioso di essere inglese.
Questo č stato un lieto evento.
Abbiamo visto un uomo morire in pace,
fra le braccia di sua moglie,
Piano piano, lasciandoci incerti sul momento in cui č davvero spirato.
Se riflettiamo alle miriadi di maniere con cui un uomo puō morire, le milioni di circostanze,
questa non č altro, come dicono, che una conseguenza.
Qui, ora, c'č qualcosa di buono in tutta questa neve.
Giā.
E' una neve perfetta.
Sono stato accanto all'uomo pių coraggioso che abbia mai conosciuto.
Non sono sicuro di essere capace di fare altrettanto.
Non so se la mia mano riuscirā a non tremare,
ma d'altro canto non so nemmeno se avrei fatto lo stesso, fossi stato al suo posto.
Voglio restare in vita il pių a lungo possibile, fino a vedere il suicidio assistito legalizzato in Gran Bretagna.
Se morirō...ma che dico, per forza!
Quando morirō - come tutti - vorrei poter stare all'aria aperta.
Mi auguro che ogni tanto in Svizzera il sole salti fuori.
Sottotitoli a cura di Matteo Ivaldi
E-mail matteo17_italy@yahoo.it