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Un essere umano non dovrebbe fare ciò che una macchina può fare al suo posto
Il Paradismo si prefigge di affidare ogni lavoro alle macchine
per liberare le persone dall'obbligo del lavoro.
Il Paradismo è una nuova società per un mondo senza lavoro,
senza denaro, senza governo,
un paradiso in Terra.
E' tutto possibile grazie alla nostra tecnologia e all'automazione della produzione
attraverso la quale i robot e le macchine saranno in grado di eseguire progressivamente tutti i lavori che fanno gli esseri umani.
Applicando la tecnologia saggiamente e diffusamente, potremo non solo sopprimere la povertà
ma costruire una società di abbondanza in cui i bisogni di ognuno saranno soddisfatti
senza dover lavorare o guadagnare denaro.
Sebbene la tecnologia ci rende più produttivi,
sebbene riusciamo a produrre sempre di più e più velocemente,
osserviamo sempre più persone diventare povere e i governi imporre delle rigide misure di austerità.
Perchè produciamo in abbondanza ma ci viene chiesto di sopportare maggiore austerità?
La risposta è molto semplice. Si chiama redistribuzione.
Abbiamo un sistema che non è in grado di distribuire l'abbondanza che produce.
Siamo sempre più produttivi e sempre meno persone sono necessarie.
Questo sarebbe un bene se i disoccupati non fossero esclusi dalla consumazione della produzione.
Se non si lavora, non si ha accesso all'abbondanza che la tecnologia può fornire.
A peggiorare le cose, la classe media, coloro che hanno ancora un lavoro, sta progressivamente scomparendo e diventando più povera,
dato che la concorrenza per i restanti posti di lavoro sta portando gli stipendi verso il basso.
Anche la diminuizione del potere d'acquisto delle persone non è un bene per gli affari.
Molte imprese che non possono vendere a sufficienza sono costrette a chiudere.
Ciò fa aumentare la disoccupazione. Ci troviamo all'interno di una spirale che ci trascina verso il basso e ci costringe a sopportare sempre maggiore austerità.
Una piccola percentuale di persone sembra passarsela molto bene, nonostante tutto.
Quelli che possiedono la tecnologia e i mezzi di produzione,
i proprietari di capitali, stanno facendo molti soldi
e raccolgono la maggior parte dei benefici dell'aumentata produttività.
I profitti delle imprese crescono, mentre gli stipendi diminuiscono.
La tecnologia sta creando sempre più povertà e sta aumentando il divario tra ricchi e poveri.
Una minoranza di super ricchi finisce con il possedere la maggior parte della ricchezza.
Alla fine, anche i ricchi cadranno in povertà non appena il sistema collasserà completamente.
Come il gioco del Monopoli, alla fine il vincitore avrà mandato in rovina tutti gli altri giocatori e anche egli finirà con il perdere la partita
perché non potrà più avere guadagno dai giocatori che non hanno più denaro.
Il gioco si ferma e tutti perdono.
A questo somiglia la fine del gioco del capitalismo.
Questo sistema ci rende poveri e incapaci di permetterci ciò che produciamo.
Ci vengono imposte delle misure sempre più restrittive, mentre disponiamo di una tecnologia che ci può fornire abbondanza.
Deve esserci una soluzione migliore!
Dobbiamo essere in grado di distribuire alla popolazione una produzione sempre più automatizzata.
Non la produzione che il nostro sempre più basso potere d'acquisto può permetterci
ma la produzione che può essere fornita dal massimo utilizzo della nostra fantastica tecnologia.
Come possiamo distribuire l'abbondanza che produrremo?
Questo è il vero problema oggi.
E' la questione più importante.
Molte persone soffriranno e continueranno a scoppiare delle violente rivoluzioni.
Più aspettiamo, più sarà doloroso.
La soluzione è molto semplice. Non ce ne sono a dozzine.
La sola e unica soluzione come vedremo,
sarebbe la nazionalizzazione dei mezzi di produzione
e la sua controparte, la fine del diritto d'autore e delle leggi sulla proprietà intellettuale.
La parola "nazionalizzazione" potrebbe meglio essere sostituita da "comunizzazione"
dato che il concetto di nazione andrà a scomparire
insieme alle frontiere che ci separano.
Se la comunità possiede i mezzi di produzione,
sarà la stessa comunità che ne beneficerà, e non solamente pochi.
Se i mezzi di produzione sono posseduti da una minoranza o anche da una maggioranza di persone,
perseguiranno il profitto in modo tale da recuperare guadagni e privilegi.
Non cercheranno di raggiungere lo stato di abbondanza, ma si sforzeranno di garantire i loro vantaggi
mantenendo uno stato di carenza per alzare i prezzi.
Continueranno a fare quello che stanno facendo ora
con la limitazione della produzione e la protezione dei mercati.
Continueranno a realizzare prodotti che sono destinati a guastarsi dopo un po' di tempo
al fine di garantire il rinnovo dei mercati.
I proprietari dei mezzi di produzione vorranno comprensibilmente preservare ed estendere i loro privilegi.
Essi saranno un ostacolo al raggiungimento della totale abbondanza
e a pagarne le conseguenze sarà l'intera comunità.
Se i mezzi di produzione appartengono a pochi gruppi di persone,
non ci sono garanzie che tutta la comunità potrà beneficiare dell'abbondanza che possono fornire.
Perciò, la comunizzazione della tecnologia e dei mezzi di produzione
è la sola via percorribile per uno stato di abbondanza.
Diversamente, l'umanità conoscerà una feroce lotta di classe
tra i proprietari del capitale tecnologico e chi non lo possiede
perché il divario che esiste tra i due potrà solo ampliarsi con il progresso tecnologico.
Alcuni propongono delle soluzioni differenti al problema della redistribuzione.
Una tassa su Wall Street, un reddito di cittadinanza...
Sono tutti espedienti che servono a spostare il denaro da dove si trova, presso i ricchi, per darlo ai poveri.
Potrebbero essere utili e forse potrebbero migliorare la vita di molti, ma non sarebbero una vera soluzione.
Sarebbero come dei cerotti che alleviano i sintomi, l'ingiustizia,
ma non si curano della causa dell'ingiustizia che rende urgente la redistribuzione.
Non cambiano niente di fondamentale in un sistema che si sforza di rigettare ogni idea di abbondanza, così che i ricchi possano diventare sempre più ricchi.
La tecnologia continuerà a ridurre la classe media e a renderla sempre più povera.
I super ricchi dovranno essere super tassati perché diano denaro ai poveri, che lo spenderanno e lo restituiranno ai ricchi.
Naturalmente, il problema è che ai ricchi non piace essere tassati e ai poveri non piace essere poveri.
La società sarà sempre più spaccata in due. La due classi saranno in enorme conflitto.
Noterete come stiamo già vivendo la fine del capitalismo e i poveri stiano scendendo in strada.
La comunizzazione dei mezzi di produzione rappresenta la vera svolta.
Essa sostituisce i valori fondamentali sul quale si basa il capitalismo, che stanno diventando obsoleti e distruttivi.
La competizione, la proprietà, il potere, il profitto,
il guadagno e la crescita saranno rimpiazzati dalla cooperazione, dalla condivisione, dalla premura, dall'equilibrio.
E' falso pensare che la competizione porti migliori risultati e maggiore innovazione e progresso.
Un'azienda dove gli impiegati competono tra loro non funzionerà bene quanto
un'altra azienda dove gli impiegati lavorano come una squadra.
Per la società è la stessa cosa. Otteniamo i migliori risultati quando lavoriamo come una squadra.
I movimenti aperti sono un grande esempio di come le persone che collaborano tra loro in modo autonomo
possono innovare e realizzare dei prodotti gratuiti, software e hardware,
con le migliori prestazioni sul mercato.
E' un meraviglioso esempio di come il Paradismo potrebbe funzionare.
Con la cooperazione siamo tutti vincitori. Non ci sono perdenti.
Alcuni possono vincere più di altri, ma è tutta la squadra a vincere.
Se possiamo fare una torta grande abbastanza, non dobbiamo più litigare per averne una fetta.
La comunizzazione dei mezzi di produzione porterà alla giustizia sociale
e porrà fine alla lotta di classe e a un sistema che rende
i ricchi gli unici beneficiari dei guadagni della produttività.
Nascerà una società egualitaria
dove tutti possono consumare allo stesso modo
e niente mancherà a nessuno.
La comunizzazione dei mezzi di produzione include la comunizzazione della produzione di denaro.
Aver messo la capacità di creare denaro nelle mani di interessi privati ha permesso a un piccolo gruppo
di asservire le persone e controllare le nazioni attraverso il debito.
Reclamando il diritto a creare il proprio denaro
la comunità può creare tutto il denaro di cui ha bisogno a interessi zero.
Fino a quando avremo risorse, la competenza e la volontà di farlo,
non dovrebbe esserci più carenza di denaro per finanziare un progetto.
La questione non sarà sapere se un progetto è redditizio o se c'è abbastanza denaro per finanziarlo
ma piuttosto quanto contribuirà al nostro benessere e alla nostra felicità
e se vale il nostro tempo e la nostra energia.
Quello che la comunità possiede o produce, può essere messo a disposizione gratuitamente.
Non paghiamo le strade quande viaggiamo, perché esse appartengono alla comunità.
Il prezzo di qualcosa è collegato alla proprietà privata.
La comunizzazione dei mezzi di produzione vuol dire che ogni cosa può essere messa a disposizione gratuitamente.
Ciò può rendere possibile il passaggio a una società senza denaro.
La comunizzazione dei mezzi di produzione comporta anche la fine del diritto d'autore e delle leggi sulla proprietà privata.
Tutto, ogni nuova creazione e ogni nuova idea può essere duplicata immediatamente, ovunque nel mondo.
Lo sviluppo delle stampanti 3D senza leggi sul diritto d'autore faciliteranno enormemente la produzione,
portando uno stato di abbondanza molto più velocemente del corporativismo capitalista che si sforza d'impedirlo.
Inventori, creatori, artisti, donate e condividete la vostre creazioni con l'umanità.
Sarete i pionieri della nuova era del dare e condividere.
Quello che donerete, lo riceverete indietro moltiplicato per tutte le migliaia di persone che seguiranno il vostro esempio.
Donando, aiuteremo il denaro a scomparire.
Più daremo, prima il denaro scomparirà.
I precedenti tentativi di comunizzazione sono stati molto drammatici e hanno portato a milioni di morti;
ma questo fu dovuto al carattere autoritario dei governi.
Nel Paradismo, non c'è alcun governo che dirige le persone e impone delle leggi.
Tutto è fatto volontariamente.
Gli esseri umani, se autonomi, collaboreranno naturalmente tra loro
per creare le condizioni non solo per la loro sopravvivenza, ma anche per una società ottimale dove i bisogni di tutti possono essere soddisfatti.
Nel Paradismo, la comunizzazione non sarà imposta.
La fine dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale, in aggiunta alla capacità di finanziare ogni progetto meritevole
permetterà alla comunità di prendere il controllo di una produzione, se necessario.
Per esempio, un farmaco salvavita potrebbe essere realizzato da un'azienda che appartiene alla comunità
e messo a disposizione gratuitamente, senza dover acquistare la società che lo produce.
Una società di abbondanza senza lavoro e senza denaro non può esistere senza la comunizzazione dei mezzi di produzione.
E' una condizione necessaria.
E' la fase più critica verso una società paradistica.
Dato che la tecnologia avvantaggia per lo più coloro che la possiedono
e sta profondamente dividendo in due la società, essa rappresenta l'unica iniziativa che porterà a una vera giustizia sociale
e permetterà una produzione in abbondanza.
La fine del capitalismo sarà segnata dalla rivolta delle persone
che sono escluse dalla ricchezza e dall'abbondanza che la nostra tecnologia può fornire.
Il nostro messaggio a chi protesta è quello di adottare la comunizzazione e di non accontentarsi di poco.
Una durevole pace sociale può instaurarsi solo grazie alla comunizzazione della tecnologia e dei mezzi di produzione.
Rappresenta anche il passo decisivo verso la creazione di una società di abbondanza, senza lavoro e senza denaro.
Non c'è altra alternativa.
Il paradiso è l'unico futuro per l'umanità.