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Primario urologo dell'ospedale di Grosseto dal 1983, nel
corso di questi anni abbiamo messo a punto le varie
tecniche che potessero portare a soluzioni chirurgiche dei
nostri pazienti, dalla chirurgia della prostata, dalla
chirurgia della vescica, endoscopica, la cistectomia con il
confezionamento di una vescica reale ormai da più di 20
anni, prostatectomia radicali, tutto quello che si poteva
fare in urologia per venire incontro ai problemi dei nostri
pazienti.
Da qualche tempo ci siamo interessati alla chirurgia
laparoscopica e poi successivamente alla chirurgia
robotica. Sono venuto a Grosseto nel 1974 e dal 1974
operiamo i pazienti urologici, ho iniziato come aiuto nella
sezione di urologia in chirurgia generale, poi si è
costituito il reparto di urologia, per cui sono più di 30
anni che si fa chirurgia urologica in questo ospedale e
credo di avere trattato in prima persona, almeno 40 mila
persone e quindi di avere l'esperienza necessaria per poter
passare a un nuovo tipo di chirurgia, anche se in un'età
piuttosto avanzata.
E' stato questo che mi ha dato lo spunto per interessarmi
della chirurgia laparoscopica prima e della chirurgia
robotica dopo. La chirurgia laparoscopica l'avevamo
iniziata già da qualche anno, però poi in effetti e per la
cura di apprendimento e per i costi e per tante cose si era
un po' abbandonata, poi da quando siamo riusciti a
impossessarci, a venire a contatto con la chirurgia
robotica, le cose sono cambiate, perché il robot permette
una curva di apprendimento molto più rapida che ci ha
permesso di maturare esperienze molto più rapidamente.
Poi ci sono certamente degli interventi, come anche la
chirurgia della prostata, la chirurgia del rene, della
vescica che abbiamo iniziato da poco, però ancora non
abbiamo l'esperienza per poter dire effettivamente se è
meglio in robot o laparoscopica oppure a cielo aperto,
questo non glielo posso dire in questo momento, però
nell'immediato, anche questo dà un risultato importante.
Abbiamo eseguito una cistectomia radicale per un paziente che era affetto da una
neoplasia vescicale, al quale avevamo posto l'indicazione a
fare una cistectomia radicale con neovescica ileale, cosa
che ormai è un intervento che noi correntemente nel nostro
reparto facciamo da più di 20 anni, anzi molto più di 20
anni, perché ho imparato a fare la cistectomia radicale con
neovescica dal mio maestro, il Prof. Angelo Acconcia
esattamente lui le faceva a Siena nel 1965/1966 in un'epoca
in cui ancora in Italia non si faceva questo intervento
perché l'aveva imparato a sua volta dal suo maestro,
per cui quando venni a Grosseto nel 1974 cominciai subito a
fare, insieme con il chirurgo Prof. Magaldi le cistectomie
radicali con neovesciche ileali e quindi modestamente la mia
esperienza è ultratrentennale, da questo è stato… abbiamo
pensato di fare la cistectomia con robot e forse anche avendo
esperienza sia io che la mia equipe in cistectomia ci siamo
trovati abbastanza bene perché abbiamo condotto la
cistectomia radicale con prostatectomia radicale e con
linfadenectomia e tutto sommato abbiamo condotto
l'intervento con il confezionamento di una vescica però
open non laparoscopica in 8 ore che è il tempo che ho
letto, leggendo anche dalla letteratura che quelli che
hanno fatto questo intervento prima di noi, che è il tempo
giusto.
Il risultato è stato buono, il paziente è guarito, è
andato a casa alla quattordicesima giornata e vogliamo
continuare su questa strada.
Credo che debba essere aggiornato questo robot che c'è
perché questo robot è un robot di prima generazione, oggi
le cose sono migliorate sia tecnologicamente… so per
esempio che questi robot più moderni il posizionamento del
robot è più rapido, per esempio in un intervento di
cistectomia si perde molto tempo perché va a posizionare il
robot un paio di volte, quindi il posizionamento del robot
comporta che ne so, 45 minuti, un'ora di tempo etc., quindi
ci sono dei tempi morti che se si riesce a ottenere una
nuova macchina, questi tempi morti si accorciano, questa
nuova macchina è più maneggevole, a parti gli aggiornamenti
per i bracci, per le ottiche etc., ma anche la
manovrabilità è più semplice.
Quindi tutto va a scapito dei tempi chirurgici, se i tempi
chirurgici si accorciano, va meglio anche per il paziente e
noi vorremmo un robot nuovo, anche perché qui c'è anche la
chirurgia generale che adopera i robot in maniera
abbastanza importante, non ci scordiamo che la robotica è
nata… a Grosseto è importante perché quello che ha detto il
Prof. Giulianotti alla chirurgia robotica lo sanno tutti
ormai.
Per cui la chirurgia l'adopera in maniera concreta, anche
noi ci siamo approcciati in maniera molto seria, può
diventare una cosa interdisciplinare perché sappiamo che
anche la ginecologia può trovare tanti sbocchi nel robot,
quindi vorremmo che l'Amministrazione ci prendesse un robot
nuovo, ci facesse una sala operatoria, decidesse di mettere
il robot in una sala operatoria, dove tutti ci possono
accedere, perché oggi il robot nella sala operatoria della
chirurgia generale e noi dobbiamo ringraziare loro che ci
fanno operare, però è una sala operatoria che poi viene
adoperata negli altri giorni come sala operatoria
chirurgica, quindi dal momento che c'è questo sviluppo per
la chirurgia robotica ormai c'è, esiste, non è che ce lo
siamo sognati soltanto noi, la Regione ha deciso di
comprare altri 3 robot, quindi vuole incrementare questa
chirurgia, allora in un posto come Grosseto dove è nata per
prima, dove noi abbiamo acquisito l'esperienza che altri
ancora devono fare, è impossibile che non veniamo trattati
in una maniera… ci auguriamo molto questo.
Quindi che l'Amministrazione capisca che la chirurgia
robotica c'è, cerchiamo di migliorarla, i pazienti sono
contenti che noi si spiega che intanto se decidiamo di fare
una cistectomia radicale robotica significa che noi vogliamo fare
un intervento per guarirlo, poi lo facciamo offrendogli la
migliore tecnologia, quindi penso che… finora non abbiamo
avuto mai nessun no, io voglio essere operato… nei casi
selezionati, certo non si può fare a tutti, ma nei casi
selezionati a cui si può fare, tutti i pazienti sono stati