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Senti...volevo farti una domanda su I pugni in tasca
io l'ho rivisto qualche giorno fa e ancora oggi
sembra un pungo nello stomaco, devo ammettere...
La domanda che ti volevo fare era: dal tuo punto di vista che cosa ha rappresentato
per la tua generazione questo film?
In senso lato intendo. Non sto parlando dei registi...
questa opera prima di Marco Bellocchio e, ovviamente, tua...
Perchè tu hai fatto il montaggio.
Io non ho fatto il montaggio de I pugni in tasca soltanto.
E mi sono rifiutato di mettere "montaggio di Silvano Agosti"
Ho messo "Montaggio di Aurelio Mangiarotti" che era un muratore di Parigi
mio amico e quando ho finito di lavorare al montaggio I pugni in tasca da solo
Ho telefonato al mio amico muratore e gli ho detto: "senti ho finito un film che
farà un grande clamore"
Quindi tu eri già consapevole?
Ma certo! Che scoperta! Ma certo che ero consapevole!
Ma tu non puoi immaginare che flusso di creatività!
Ma scusa...scusa eh...io voglio molto bene a Marco
e proprio perchè gli voglio bene tendo
a dire la verità su I pugni in tasca
La verità io l'ho detta in una lettera aperta a Marco
che trovi in internet. Cercala....
La trovi probabilmente nella mia...
Sul tuo sito?
No. Sul mio sito no. Sarebbe un po' volgare mettersi...
la trovi...nel...
no aspetta...
homepage...perchè non l'ho fatta io
Silvano...Agosti
Voglio vedere se c'è...homepage...
aspetta eh...
che non c'entra niente con il mio sito
questa homepage l'ha fatta il mio amico
il mio amico...
scienziato che è andato in Sud America
ecco vediamo un po'...
No...sono interessato anche io a vedere se c'è
Eccola qua!....vedi...
"Lettera aperta a Marco Bellocchio"
"...all'amico Marco Bellocchio"...
Locarno 18 agosto..14 agosto...
Questa è la lettera...
del 14 agosto del '98...Che cosa ha rappresentato I pugni in tasca
per la tua generazione? Perchè è stato così...
Mi devi promettere che questa lettera
la leggi e la citi integralmente. Tanto è una pagina...
Va bene la metto sul..va bene. Ok
Capito...soprattutto adesso che Marco prende il Leone d'oro
che vorrei che sia...
No...nel senso che
mi fa ridere l'idea che non ci sia in Italia
Una mente...
che dica...allora...1967
'66...I pugni in tasca
1967: La Cina è vicina.
Confrontiamo l'autore de I pugni in tasca con l'autore de La Cina è vicina.
Sono due esseri remotamente lontani
Abissalmente lontani! Sono due film che non hanno
niente a che spartire l'uno con l'altro. Perchè?
Il perchè lo capirai leggendo questa lettera
dove io credo di aver risolto
l'enigma
Perchè è stato così importante per la tua generazione quel film?
Voglio che tu lo spieghi....
Per la mia generazione...secondo me
Intanto una cosa è l'importanza che I pugni in tasca ha avuto per me
e una cosa è l'importanza che ha avuto per la mia generazione...
Infatti. Ti ho fatto la domanda sulla tua generazione.
Mah...sulla mia generazione...si trovavano improvvisamente
di fronte ad un film vero. Di fronte ad un film che
non titillava la verità come i vari Visconti
che abbellivano così...nascondendo.
C'era il film Il Gattopardo dove c'era la nobiltà
che, sì aveva i suoi difetti però era anche
affascinante e poi i lustrini e poi il ballo e poi l'amore...
tutte queste cose qui non c'erano ne I pugni in tasca
Ne I pugni in tasca c'è la ruvida potente carica
che ha la verità...
Ed è riimasto in questo senso l'unico esempio
di cinema italiano capace di ciò insieme, vorrei dire, a
Matti da slegare
Anche Matti da slegare per esempio...
Sai che io...ti faccio un esempio
che cito sempre...io per I pugni in tasca
ho impiegato 26 giorni a montarlo...
Mentre Marco girava io montavo...
quindi eravamo distanti 600 km uno dall'altro
perchè io non ha voluto gli autori...
in mezzo al montaggio...
anche perchè insomma...
io ho sempre vissuto un sentimento di immenso
stupore da parte di un autore che
fa montare il suo film da un altro...
Non significa, secondo me, niente
Ma Marco, invece, aveva una profonda fiducia
nella nostra amicizia. La nostra amicizia era
un'amicizia amorosa. E quindi io non ho montato
il film di Marco come Silvano Agosti
ma come l'avrebbe montato Marco se fosse stato
capace di farlo
E quindi lì c'è un grande mistero. Diciamo che
I pugni in tasca è un manuale di montaggio.
Molto potente che viene fuori anche dalla mia esperienza in Russia.
Ci sono molte analogie molto grandi nei ritmi...
nei ritmi de I pugni in tasca con i ritmi di Ejzenstejn, per esempio
Si. Li ho riconosciuti...
Capisci...e poi ci sono delle libertà
innovative...molto intense...
Come quando buttano i mobili dalle finestre
che continuano...siccome è una sequenza liberatoria
continuano ad uscire e non entrano mai nella stanza
dal punto di vista del montaggio
Continuano a buttare e a buttare e non c'è
la consequenzialità del rientro a riprendere
altre cose. Capisci?
Quindi penso che...sulla mia generazione
I pugni in tasca sia stata un'iniezione
di eroina che non faceva male
ma faceva, al contrario, bene.
Aveva la stessa devastante e straordinaria
intensità probabilmente di un flash da droga
ma benifico. Non malefico.
Però sai...per un Pugno in tasca che stenta ad uscire...
Perchè fu, intanto, bocciato dalla commissione
degli idioti di turno...la commissione...
No, no. La commissione di Venezia!
Ti parlo di gente che, poi, è diventata il Gotha
della critica italiana e che ha espresso
la sua ignoranza assoluta perchè noi facemmo
vedere il film senza i rumori, gli effetti speciali
dei rumori: la porta, i passi etc.
E senza la musica che io stavo
concordando con Morricone
e che ho montato io dopo.
E quando loro hanno visto un film senza
i rumori dei passi e senza la musica
hanno detto a Marco: "Buttalo questo film!"
Che non valeva niente...
"Fa schifo, non vale niente"
Mi ricorderò sempre questa frase. "Fai fare
brutta figura a tuo fratello che è intelligente,
quello che ha inventato i Quaderni Piacentini"
Per cui immaginati un po'...
Queste sono le cose che io ricordo e credo che
ancora oggi e per sempre I pugni in tasca sia
l'unico film laico cioè non cattolico
che si è fatto in Italia.
Persino La terra trema è un film cattolico.
Persino tutti i film di Fellini sono film...
Profondamente cattolici
Non esiste. Non parliamo di Visconti
che diceva di essere comunista però insomma...
Però erano molto religiosi...
No! Io non credo che un cattolico sia religioso.
Vedi come ti escono a fiotti i clichés
che ti vengono detti dalla scuola.
Non esiste! Anzi se posso fare una digressione...
Il film di Nanni Moretti...
Eh già! Habemus Papam...
Ha questo grande privilegio e grande qualità...
come io gli ho scritto in una lettera che gli
ho mandato e che c'è nel mio sito, tra l'altro
e che puoi trovare. E' l'ultima...
E....
Il film di Moretti ha questo merito che proprio
ti ha fatto capire che la Chiesa Cattolica
ha tutto una serie infinite di caratteristiche
meno la religiosità
Non c'è religiosità
Non c'è spiritualità...
No. Non c'è...non c'è questo
afflato di mistero
che c'è, per esempio, nel bambino di due anni
che parla da solo con qualcuno che non si sa chi è.